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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 27
 
originale
 
[27] Ac dum in proxima platea refovens animum infausti atque inprovidi sermonis mei sero reminiscor dignumque me pluribus etiam verberibus fuisse merito consentio, ecce iam ultimum defletus atque conclamatus processerat mortuus rituque patrio, utpote unus de optimatibus, pompa funeris publici ductabatur per forum. Occurrit atratus quidam maestus in lacrimis genialem canitiem revellens senex et manibus ambabus invadens torum voce contenta quidem sed adsiduis singultibus impedita: "Per fidem vestram," inquit "Quirites, per pietatem publicam perempto civi subsistite et extremum facinus in nefariam scelestamque istam feminam severiter vindicate. Haec enim nec ullus alius miserum adulescentem, sororis meae filium, in adulteri gratiam et ob praedam hereditariam extinxit veneno." Sic ille senior lamentabiles questus singultim instrepebat. Saevire vulgus interdum et facti verisimilitudinem ad criminis credulitatem impelli. Conclamant ignem, requirunt saxa, famulos ad exitium mulieris hortantur. Emeditatis ad haec illa fletibus quamque sanctissime poterat adiurans cuncta numina tantum scelus abnuebat.
 
traduzione
 
Ma fu soltanto nella pubblica piazza, un po' in ritardo in verit? e dopo aver ripreso fiato, che ripensando alla mia frase di cos? cattivo augurio e del tutto fuori luogo, compresi con quanta ragione mi avessero caricato di botte. Ecco, intanto, uscire il morto seguito dall'estremo compianto e dagli ultimi addii e il corteo funebre attraversare il foro, secondo l'usanza, essendo quello un cittadino importante. A un tratto si fece avanti un vecchio vestito di nero, tutto sconvolto e in lacrime che strappandosi la folta capigliatura bianca e gettandosi a braccia aperte sul feretro, con voce alta sebbene rotta dai continui singulti, comincio a dire: ?In nome della vostra coscienza, cittadini, e della pubblica piet? vendicate questo morto e punite l'efferato crimine di questa femmina scellerata. ? stata lei e nessun altro a uccidere col veleno questo povero giovine, figlio di una mia sorella, per compiacere il suo amante e mettere le mani sull'eredit?. Cos? quel vecchio andava gridando fra i singhiozzi e i lamenti. La folla allora cominci? ad agitarsi perch? la verisimiglianza di quelle parole lasciava effettivamente pensare a un delitto e gi? si sentiva gridare ?al rogo, al rogo?, gi? si raccattavano sassi e si incitavano gli schiavi a uccidere la donna, mentre questa con false lacrime e giurando su tutti gli dei con quanta pi? devozione poteva, negava un simile delitto.
 

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